
Quando i brand realizzano maglie di altri brand Una scelta a volte obbligata per andare incontro alla volontà di club e tifosi
Si dice che l’amore permetta di superare ogni ostacolo. Un'espressione da cioccolatini che però ha diritto di cittadinanza anche nell’estetica calcistica. Sì, perché la passione e la devozione dei tifosi verso la propria squadra del cuore alle volte spinge i brand a compiere un’azione sorprendente, ovvero celebrare la concorrenza riproponendo le loro migliori idee. Più specificamente, riproporre il design creato da altri marchi e diventati negli anni oggetti talmente di culto da essere introvabili. È la prima regola del calcio, la maglia deve piacere ai tifosi. E se ai tifosi è rimasta nel cuore una maglia dal design innovativo creato da un competitor, ai brand non resta altra scelta che riproporre quel design così da andare incontro alle esigenze dei tifosi. D’altronde, il fine ultimo è vendere e rispettare il volere del pubblico.
Nel momento in cui una squadra indossa una maglia, qualsiasi brand ne abbia disegnato il concept in qualche modo ne perde la proprietà. Diventa un’esclusiva dei tifosi, e di conseguenza delle società. Non a caso, proprio per soddisfare questo sentimento, molte squadre ripropongono collezioni retro omettendo lo sponsor tecnico dell’epoca. È il caso del Milan che sul proprio store mette a disposizione l’intera linea di jersey della stagione 1995/1996, creata all’epoca da Lotto. Una tendenza, quella di mettere a disposizione retro jerseys, che è stata seguita anche da Juventus, Inter e Roma. Ma lo stesso accade con quasi tutte le squadre di Premier League, dalle big come Manchester United, Liverpool e Chelsea a quelle che hanno un minor seguito fuori all’Inghilterra come West Ham e Crystal Palace. Come detto, la maglia deve piacere ai tifosi e ai tifosi piace sempre di più indossare la maglia della propria squadra anche al di fuori del contesto della partita. È un accessorio, un’estensione della propria personalità. È passione, è amore.