
La storia della maglia della Colombia Come il modello da trasferta è diventato quello più utilizzato dai Los Cafeteros
La Colombia è in finale di Copa America per la prima volta dal 2001. Un percorso netto quello della squadra allenata da Néstor Lorenzo, quattro vittorie e un pareggio in cinque partite per allungare a 28 la striscia di partite consecutive senza sconfitte per i Los Cafeteros. E questa serie impressionante di risultati sta restituendo valore ed importanza ad una maglia storica. Senza dubbio, la casacca gialla con inserti rossi oppure blu è insieme ai capelli di Carlos Valderrama e lo scorpione di Renè Higuita uno degli elementi che nell’immaginario collettivo immediatamente richiama alla nazionale colombiana. Eppure storicamente la Colombia non è sempre stata legata alla maglia gialla anzi la sua adozione è arrivata solo in tempi recenti.
La maglia rossa resterà la Home jersey della Colombia fino al 1992 quando la federazione, in accordo con lo sponsor tecnico dell’epoca ovvero l’azienda Torino, decise di utilizzare la maglia gialla anche per le partite casalinghe a partire dai Giochi Olimpici di Barcellona. Una scelta stilistica confermata anche dallo sponsor tecnico successivo, ovvero Umbro, e che da allora non è stata più modificata se non per un breve periodo dal 2016 al 2018 quando adidas realizzò una maglia bianca per le partite casalinghe. Ad esclusione di questa parentesi, dal 1992 in poi la divisa Home della Colombia ha sempre avuto come punto di partenza la maglia gialla, anzi la maglia tricolor con continui richiami alla bandiera. L’ultima versione è quella realizzata sempre da adidas per la Copa America 2024. Un modello unico dato che sulla maglietta de Los Cafeteros trova spazio sui pannelli laterali una fenice, simbolo di energia e trasformazione.