Perchè Parigi è la migliore città per ospitare gli NBA Global Games La capitale francese è più affine agli States di quanto non sia Londra

È dal 2011 che l’NBA disputa ogni anno, ad eccezione della stagione 2012-13, una partita di regular season in Europa. L’evento si inserisce all’interno della cornice degli NBA Global Games, la serie di eventi di pre-season e partite di regular season che l’NBA gioca in giro per il mondo cercando di espandere quanto più possibile il suo brand. Un brand il cui valore - non essendo l’NBA una public company - non è pubblico, ma che report di Forbes stimano intorno agli 8 miliardi di dollari per il 2018: ancora indietro rispetto ai colossi MLB e NFL, e che negli ultimi anni ha subito qualche leggera flessione (TNT ha visto i suoi ascolti calare del 22% e ESPN del 5%, dati rilevanti considerato l’enorme impatto della tv nei ricavi della lega). L’esplorazione di mercati alternativi a quello domestico sono dunque, per l’NBA, essenziali. Per l’Europa, la scelta è sempre ricaduta su Londra, perché, a detta del Commissioner Adam Silver:

«Uno dei motivi per cui Londra è così importante è perché la consideriamo un hub per l’Europa. È una città facilmente raggiungibile da tutta Europa, e ha una Arena, la O2, abituata a eventi del genere».

Poi è arrivata la Brexit e per quest’anno la partita di regular season dei Global Games, si è spostata a Parigi. Una città la cui arena, la AccorHotel, non è ai livelli della O2, ma che ottime motivazioni per ospitare l’NBA.

La prima volta dell’NBA a Parigi è stata memorabile. Le squadre coinvolte nella partita, Charlotte e Bucks, avevano un appeal diverso, ma comunque sensato. Da una parte c’era l’MVP in carica, Giannis Antetokounmpo, dall’altra invece la squadra di Michael Jordan, l’unica a indossare il Jordan Brand, la cui stella è un giocatore francese, Nicholas Batum. Anche la posizione della NBA House - nel pieno centro del quartiere di Le Marais di Parigi, a un passo da Supreme, BAPE e dai principali street-shop cittadini - restituiva la sensazione di un contesto perfettamente pertinente a quell'industria enorme che è l’NBA. Tutte le attività della NBA, dalla customizzazione delle Air Force 1 organizzata da Foot Locker, alle interviste ai protagonisti NBA fino alle possibilità di vincere gadget e acquistare merch, hanno cercato di avvicinare il pubblico all’idea di NBA e mescolarla a quella di streetculture.

Anche il campo ha aiutato per il successo dell’operazione, con una partita aperta ed equilibrata, che ha permesso al pubblico di poter osservare per la prima volta dal vivo il soprannaturale talento di Giannis. In prima fila invece proprio Neymar e Mbappe, con ai piedi due delle più attese release dell’anno: rispettivamente Off-White™ x Air Jordan 5 e le “Air Dior”. Sono le due stelle del PSG oggi il miglior spot NBA possibile per l’Europa, il simbolo perfetto della contaminazione tra due sport che nascono da origini culturali molto diverse, ma che finiranno per dialogare sempre di più, aprendo nuove opportunità per l’NBA brand.