
Tatuaggi incredibili e dove trovarli Quali sono i tatuaggi peggiori che possiamo vedere durante una partita di calcio
''Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace'', soprattutto quando si parla di tatuaggi. C’è chi si tatua un maori, chi dei fiori di loto, chi il nome della mamma, c’è chi si marchia a vita dei disegni giapponesi, c'è chi lo fa per noia e chi per moda.
E poi c’è un mondo a parte, quello dei calciatori: qui si può trovare di tutto.
Quando guadagni valangate di soldi, non hai problemi di autostima e le ragazze arrivano a fiumi, tatuarsi la prima cosa che viene in mente non è altro che una formalità. Tutte scelte che quando hai 25 anni possono essere motivi di vanto, ma che, quando arrivi 50, possono solo portare pentimento.
Ecco chi sono, secondo noi, quelli che si pentiranno:
Mariano Andujar
Menzione d’onore non per un calciatore ma per un arbitro (che evidentemente voleva fare il calciatore): dopo un 2016 pieno di successi, dove ha arbitrato sia la finale di Champions League tra Atletico e Real Madrid, che quella dell’europeo tra Francia e Portogallo, l’arbitro inglese Mark Clattenburg ha deciso di tatuarsi i loghi delle due competizioni. Clattenburg, che in passato ha avuto difficili problemi di alcolismo, è stato poi richiamato dalla Uefa che gli ha chiesto di nascondere i tatuaggi durante le partite, motivo per cui l’inglese è obbligato a scendere in campo con maglie a maniche lunghe.
Ci auguriamo che nessuno dei ''delinquenti'' in classifica sia fonte d'ispirazione per i più piccoli.