
Il sogno di Luna Rossa A distanza di vent'anni dalla prima Coppa America, il team italiano tornerà in Nuova Zelanda per inseguire il trofeo più antico del mondo
La storia di Luna Rossa potrebbe essere raccontata come una storia di vela: una barca che compete nel torneo sportivo più antico al mondo e sfiora la vittoria in mezzo a mille colpi di scena. A raccontarla così, tuttavia, la storia non sarebbe completa. Luna Rossa non fu solo uno scafo e un equipaggio: dalle regate in TV alle passerelle, Luna Rossa fu un fenomeno pop contemporaneo e come un’onda che si allontana progressivamente dal suo epicentro diventò l’inizio di una nuova era per la vela italiana.
Nato dalla passione di Patrizio Bertelli e dal genio di Miuccia Prada, Luna Rossa segnò la cultura e l'estetica italiana riportando in auge l'apparel tecnico da vela, dalle giacche tecniche fino alle sneaker da barca, facendo sognare gli italiani con l’elemento che più definisce il nostro paese: il mare.
UNA SOTTILE LINEA ROSSA
Era l’inizio del 1997 quando durante una cena con amici, Patrizio Bertelli e Miuccia Prada annotavano su un foglio dei nomi. L’obiettivo era trovare qualcosa che si contrapponesse a Black Magic, la barca neozelandese che aveva conquistato l’ultima edizione del più importante trofeo velico al mondo, l'America's Cup.
Si tratta di un trofeo particolare, per spiegarlo facilmente la si potrebbe definire la Formula 1 della Vela in quanto si usano le tecnologie più avanzate e i professionisti migliori. La Coppa America ha però un fascino più profondo in quanto la sua storia risale al 1851, inoltre è piena di regole che il vincitore (detto defender) può cambiare quasi a suo piacimento, i team che partecipano organizzano una serie di regate preliminari che decide chi sarà lo sfidante ufficiale (detto challenger).
Evocando quel raro momento della giornata in cui le luci calde del tramonto illuminano la luna, la scelta ricadde su Luna Rossa. Il compito non era facile: si trattava di mettere insieme un equipaggio da zero, progettare una barca dotata della massima tecnologia disponibile e andare a veleggiare contro team esperti nel Golfo di Hauraki in Nuova Zelanda, teatro delle regate previste all’inizio del nuovo millennio, lo sponsor dell'imbarcazione sarebbe stato Prada. Già nella primavera del 1997 iniziarono gli allenamenti del team a Punta Ala, mentre il progettista Doug Peterson disegnò lo scafo seguendo i rigorosi parametri decisi dall’ultimo vincitore dell'America's Cup. Dopo due anni di progettazione, il 5 maggio 1999 la madrina Miuccia Prada varava il primo scafo di Luna Rossa targato ITA 45 alla presenza del parroco di Punta Ala.
La barca era un capolavoro di tecnologia ed eleganza: lo scafo era una lama sinuosa realizzata in fibra di carbonio, titanio e fibra di vetro mentre le vele grigie e misteriose erano realizzate in un mix di fibra di carbonio e nylon, un materiale leggerissimo, resistente ed estremamente versatile che all’epoca era utilizzato come tessuto tecnico. A esaltare la livrea argentata dello scafo sulla prua e sulla poppa era posizionato una sottile linea rossa, replicata ugualmente sulla randa, la vela principale.
Ogni volta che la prua di Luna Rossa fendeva le onde la prima cosa che si notava era quella sottile linea rossa, in breve divenne il simbolo della barca scatenando la fascinazione del pubblico attratto dall'eleganza tecnica della vela.
L'arrivo dei catamarani a partire dal 2010 cambiò radicalmente la faccia della America's Cup: la velocità aumentò, le regate diventarono meno strategiche rispetto alla classe ACC, i timonieri avevano meno interesse nel "marcare" l'avversario con strambate e virate spettacolari che avevano dominato le precedenti edizione. La tecnologia prese il sopravvento sul fattore umano e Luna Rossa aggiornò il guardaroba dell'equipaggio: giacche e shorts furono sostituite da mute in neoprene e futuristici utility vest argentati, comparvero anche i caschetti per proteggere il team da eventuali infortuni.
LA NUOVA SFIDA
A distanza di sette anni dall'ultima candidatura di Luna Rossa, Patrizio Bertelli ha raccolto una nuova sfida: partecipare alla 36esima edizione dell’America’s Cup che per un interessante gioco del destino si terrà ad Auckland, in Nuova Zelanda, a Marzo 2021.
La nuova Luna Rossa è stata varata nella base di Cagliari da Miuccia Prada a ottobre 2019, la sfida è stata lanciata.
Rispetto al 2000, le barche sono dei i monoscafi volanti AC75, tecnologicamente straordinari rispetto agli scafi ACC di vent’anni fa. Volano letteralmente sull’acqua - in linguaggio tecnico si dice foiling - viaggiando ad oltre 40 nodi (oltre gli 80 chilometri orari) contro gli 11-12 del 2000. Regate di quasi due ore che adesso durano invece una ventina di minuti. Si tratta di un modo diverso di andare a vela, ma nel team di Luna Rossa ci sono anche dei veterani come il team director e Skipper Max Sirena, membro dell'equipaggio di De Angelis. Le divise da barca hanno seguito il sentiero dell'avanzamento tecnologico riprendendo tuttavia il tono grigio di base per esaltare l'iconica linea rossa.
Insieme a Prada ci sarà anche Pirelli come main sponsor della nuova avventura di Luna Rossa, le cui prime regate si svolgeranno a Cagliari dal 23 al 26 aprile 2020 durante la America’s Cup World Series (ACWS) per poi spostarsi in Inghilterra a Portsmouth a giugno 2020 e quindi ad Auckland, in Nuova Zelanda.
Da ricordo nostalgico, il sogno di Luna Rossa torna più vivo che mai.
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Credits to Luna Rossa Prada Pirelli Team/Studio Borlenghi