Le 5 maglie monocrome più belle della storia del calcio Quando il normcore e il "less is more" si trasformano in leggenda

Nell'ultimo quinquennio si è assistito, sia nella moda maschile che in quella femminile, ad una predilezione per l'uso di palette monocrome abbinate a silhouette spiccatamente geometriche e boxy. In nome di un utilitarismo versatile e raffinato, questo stile è stato abbracciato anche al di fuori delle passerelle dell'alta moda, diventando così elemento cardine di brand come Uniqlo, COS, Zara, Other Stories e Olive, per citarne alcuni. 

In campo calcistico l'uso del monocromo sembra essersi però limitato al retro delle divise, dunque con scopi più utilitaristici che estetici rivolti ad agevolare sia gli spettatori che gli arbitri nell'identificazione dei singoli calciatori nonché delle squadre sul campo.

I pattern monocromi sono senza dubbio stati protagonisti dell'evoluzione dell'estetica sportiva, consegnandoci alcuni dei kit più iconici della storia del calcio a riprova della veridicità del motto "less is more". D'altronde, il fascino delle superfici monocrome di Yves Klein o di quelle di Fontana ha rivoluzionato la storia dell'arte. Analogamente kit come quello dell'Olanda piuttosto che quelli della Fiorentina o del Torino hanno saputo, pur mantenendo una certa sobrietà attraverso gli anni, diventare sinonimo di eleganza sul terreno da gioco.

 

Italia Euro Belgio-Olanda 2000

Indubbiamente non tanto innovativa quanto il modello Kombat della Kappa, la divisa del Chelsea marchiata Nike per la stagione 2017-18 ha rappresentato - a quasi vent'anni di distanza dall'esordio del rivoluzionario kit dell'Italia di Euro 2000 - un ritorno all'ordine monocromo in Premier League. Strizzando l'occhio all'iconica maglia indossata dal Chelsea di Peter Osgood dei primi anni '70, la divisa della Nike dimostra che è tutt'ora possibile coniugare la ricerca per materiali e tecnologie innovative al rispetto di design classici. Il kit, per altro, crea un ideale ponte tra il blasone da Champions League del Chelsea di oggi con gli anni in cui il club divenne pop all'apice della Swinging London, quando conquistò fan di tutto rispetto come l'attore Michael Caine.