
Perchè la nazionale olandese è arancione? C’entrano il dominio spagnolo, le rivoluzioni e le famiglie reali
Un elemento curioso più dell’attuale querelle sul 5-3-2 di De Boer, è senza dubbio il colore della maglia della nazionale e la sua origine. Come per l’Italia, gli olandesi sono conosciuti con un colore che non è presente nella bandiera, nemmeno nella loro, il tricolore più antico del mondo. Anche se nelle prime partite ufficiali la nazionale scese in campo con una maglia di base bianca con una grossa striscia in diagonale rossa, bianca e blu, riprodotta nel 2006 da Nike come maglia away, gli olandesi non si sono mai sentiti rappresentati del tutto. Il motivo di tale scelta, come sempre, affonda le sue radici nella storia.
Una storia travagliata sia dal punto di vista politico ma anche e soprattutto sportivo. Prima di arrivare al calcio totale, quello che ha segnato l’egemonia olandese nel mondo, gli orange attraversarono un periodo nero, un black out durato 32 anni prima di rivederli nuovamente sul palcoscenico dell'élite mondiale. L’ingresso della maglia arancione è preceduto anche da una maglia blu, colore subito abbandonato anche perché sin dai mondiali del ‘34 i tifosi olandesi si presentano negli stadi solo ed esclusivamente di arancione. La fine degli anni ‘80 segna una rivoluzione sia dal punto di vista stilistico sia sportivo, Johann Cruyff diventa l’emblema della nazionale e della sua rinascita. Una nazionale che pian piano cresce e comincia a credere più in sé stessa come mai prima d’ora aveva fatto, forse è l’arancione ad aver dato la giusta motivazione.
L’arancione non accompagna da sempre le nazionali olandesi, ma è il colore, che simbolicamente s’intende, ha avviato il processo d’indipendenza e di conseguenza ha e ha avuto un ruolo fondamentale nella storia, tanto da essere indossato ogni 27 aprile, giorno in cui si festeggia il Re Guglielmo.