I 10 brand che hanno contribuito a definire l'estetica olimpica Da EA7 a Louboutin, fino al rework delle tradizioni di KITH

Le Olimpiadi sono fatte di vittorie, di medaglie, di lacrime, di grandi storie, ma anche di momenti di fashion branding che l'industria della moda sfrutta per servirsi della visibilità globale che solo i Giochi Olimpici sanno generare - nelle ultime quattro edizioni estive, la media totale di audience televisiva sfiora i quattro miliardi di spettatori. La cerimonia di apertura è per certi versi il più grande show di moda dell'anno, con piacere di 14.000 atleti che sfilano per lo stadio che ospita l'opening night. In quelle lunghe serate si è definita negli anni la diversa estetica delle Olimpiadi, con i formal partner che sono chiamati a definire lo stile di una nazione intera. C'è chi osa, chi sceglie la tradizione e chi si affida a grandi designer per fare bella figura sul palcoscenico sportivo più importante del mondo. La cerimonia dello Stadio Olimpico di Tokyo (venerdì alle 13.00 italiane) sarà la prima a porte chiuse - con 68.000 posti che resteranno quasi del tutto vuoti - ma resta uno dei momenti più attesi di questa controversa Olimpiade. Sono tanti i brand che hanno contribuito a rendere unica l'estetica olimpica, ma alcuni si sono distinti più di altri. 

 

 

EA7 x Italia

Terza apparizione in lista per Team USA che si prepara ad essere la nazione più cool delle Olimpiadi. La bonus track è dedicata a KITH che ha reworkato item degli anni '80 e '90 rinnovandoli con il solito inconfondibile tocco di Ronnie Fieg. La semplicità di un'era che non sembra così distante a livello estetico riportata sulla cresta dell'onda, esaltando il designa. stelle e strisce che caratterizza un team che nelle ultime quattro edizioni ha portato a casa la bellezza di 439 medaglie.