Quando Kappa sponsorizzava il Manchester City Due stagioni folli vissute tra promozioni e retrocessioni ma affrontante con grande stile

Il Manchester City non ha sempre navigato nell'oro, prima ancora dei mirabolanti colpi del presidente Khaldun al-Mubarak come Grealish o Haaland, i citizen - come tutte le squadre - hanno avuto molti alti e bassi nel corso della loro storia. Siamo negli anni '90, quando la sponda azzurra di Manchester attraversava uno dei suoi momenti di declino, facendo su e giù dalla Premier League come una trottola impazzita non riuscendo mai a trovare continuità sotto il punto di vista dei risultati. E in questo saliscendi da una categoria all'altra fu Kappa ad accompagnare quella che oggi è la squadra allenata da Pep Guardiola. Il brand italiano nato a Torino in quegli anni aveva un ruolo di tutto riguardo sia dentro il campo, sponsorizzando squadre del calibro di Barcelona, Ajax e Juventus, sia fuori, più precisamente grazie alla frangia più calda del tifo organizzato inglese, che erano ossessionati dall'estetica dei brand sportswear italiani. 

Nella seconda ed ultima stagione però cambiò tutto e i citizen grazie a una serie di vittorie tornarono nella seconda categoria inglese. La prima maglia, compresa quella indossata dai portieri, rimase sempre le stessa, fedeli al template che iniziò già a riscuotere un grande successo tra i tifosi anche in Inghilterra. A cambiare fu solo la maglia away, sulla quale Kappa usò le strisce ispirate al Milan, ma trasformando il consueto rosso con un giallo acceso. Quello di fatto sarà l'unico anno nella storia del club dove il Manchester City adotterà le strisce con questa inconsueta colorazione.

Un design che PUMA proprio in questi giorni ha riportato in auge, proponendolo nella maglia da trasferta per la prossima stagione e sfruttando con l'altro top team sponsorizzato dal brand tedesco, il Milan. L'anno successivo però Kappa lascerà spazio a Reebok, un brand in forte ascesa durante quegli anni capace di firmare varie squadre e calciatori inglesi, e che accompagnerà la squadra di Manchester fino al definitivo ritorno in Premier League e allo storico cambio di proprietà che ha completamente stravolto l'identità della squadra tifata dai fratelli Gallagher.