
Una breve storia del rapporto tra calcio e moda Estratto in anteprima dal libro 2017-2022 Les Vêtements de Football in uscita il 5 Dicembre
Mai come negli ultimi anni il mondo del calcio e quello della moda si sono avvicinati in un progressivo scambio di influenze e idee. Il risultato, però, è stato ben diverso da quanto ci saremmo potuti aspettare e anzi è riuscito a dar vita a un movimento che in pochi anni è passato dai campetti di quartiere alle passerelle delle Fashion Week. Se in principio è stato il Mondiale di Italia '90, con le sfilate dei grandi brand nostrani durante la cerimonia d'inaugurazione, nel corso degli anni la palla è passata ai nomi più altisonanti del fashion system che, di anno in anno, hanno assimilato sempre di più il linguaggio estetico del campo da gioco. Per lo show di Alta Sartoria della stagione FW16, Dolce&Gabbana scelse ad esempio di far sfilare una replica della maglia del Napoli - location dello show - di Diego Armando Maradona, causando non poche polemiche e dando vita a una querelle che si è poi risolta solo nel 2019 con una sentenza del tribunale di Milano. Nonostante un inizio complicato, il rapporto tra il mondo del calcio e quello della moda non si è deteriorato ma anzi, anni dopo ha conquistato anche Donatella Versace al punto da farle includere nella collezione FW18 del suo brand omonimo alcune sciarpe di chiara ispirazione calcistica.
ll calcio, così come tutti gli sport, è un mondo che vive di codici estetici ben precisi, di divise da gioco che diventano però divise impresse nell’immaginario collettivo e popolare. Se oggi una jersey in passerella non genera più il clamore di qualche anno fa è perché nel frattempo la moda ha assimilato il linguaggio calcistico, trasformando i suoi simboli in abitudini al punto da fondere i due mondi: i calciatori sono modelli, i proprietari dei grandi imperi della moda diventato proprietari dei club di calcio e anche le maglie create dai brand diventano maglie da gioco. Solo qualche anno fa Palace e Juventus avevano collaborato per creare una collezione la cui jersey era stata indossata dalla squadra di Torino in occasione della partita contro il Genoa, mentre in occasiona del Derby della Capitale la Roma aveva inaugurato una collaborazione con un altro brand inglese, Aries Arise. Le stesse passerelle, che hanno visto anche designer come Willy Chavarria e Spencer Phipps attingere dall’immaginario calcistico, si sono idealmente fuse con il campo da calcio in un processo il cui punto di arrivo sembrerebbe essere la collaborazione tra Balenciaga e adidas, sublimazione ideale di un processo in cui il luxury fashion sposa i codici estetici del campo da gioco in un matrimonio estetico che sembra ormai più solido che mai.