5 cose da sapere sull'Eden Aréna, lo stadio della Finale di Conference League C'è un McDonald's dentro lo stadio

Fiorentina e West Ham sono riuscite a raggiungere la Finale della seconda edizione di Conference League, dopo un percorso lungo che terminerà in Repubblica Ceca, nell'Eden Aréna di Praga, campo in erba inaugurato nel 2008. Lo stadio è costruito nel quartiere di Vršovice, può ospitare 21mila spettatori circa e durante l'anno ospita le partite casalinghe dello Slavia Praga e della Nazionale Ceca. 

Alla storia dell'Eden Aréna, conosciuto anche come Synot Tip Aréna, si aggiungerà quella di una finale europea che per molti aspetti è unica e potrebbe diventare una delle pagine più importanti nella storia di Fiorentina e West Ham. La prima versione dello stadio è stata inaugurata nel 1953, ma nel corso dei decenni ha avuto una storia movimentata, che ha seguito il corso degli eventi politici della Repubblica Ceca, la caduta del regime comunista e diversi cambi di rotta rispetto alla costruzione di un nuovo impianto. Nell'attesa della partita, ecco cinque curiosità sull'Eden Aréna.

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4. Il progetto dello stadio è stato realizzato dagli architetti Martin Kotík, Daniel Dvořák e Leoš Zeman, ma al progetto ha partecipato anche la dirigenza dello Slavia Praga. Il progetto voleva inserirsi nel migliore dei modi nell'urbanistica della città, infatti lo stadio da fuori appare come un'edificio qualsiasi, con finestre e un rivestimento che riprende il colore dei mattoni a vista. 

5. Le tribune dello stadio sono dedicate a tre leggende del calcio ceco e dello Slavia. Una all'irlandese John William Madden, che nei primi anni del '900 ha guidato la squadra e innovato i metodi di allenamento, viene soprannominato "il padre del calcio ceco". La seconda leggenda è František Plánička, storico portiere che per anni si è combattuto con Zamora il titolo di miglior portiere del mondo, conquistando anche il secondo posto ai Mondiali di Italia 1934. L'altra tribuna dello stadio è invece un omaggio a František Veselý, fascia destra che per sedici anni ha vestito la maglia dello Slavia conquistando con la nazionale anche il titolo europeo nel 1976.