
L’evoluzione estetica dei parastinchi A molti calciatori non piacciono ma potrebbero tornare di moda
Il trend ormai è noto. I parastinchi stanno diventando sempre più piccoli, quasi minuscoli. La domanda che nasce spontanea in conseguenza a questa tendenza è se sia davvero necessario per i calciatori indossare parastinchi così piccoli. Di fatto vengono meno al loro scopo principale, aumentare la sicurezza cercando di abbassare il rischio di eventuali infortuni alle gambe. Non sarebbe meglio o più opportuno se giocassero senza? La risposta è no. I calciatori devono indossare i parastinchi e non possono scendere in campo senza. Stiamo infatti parlando di un accessorio obbligatorio per regolamento, giudicato alla stessa stregua di maglia da gioco e scarpe da calcio. È tutto segnalato al punto 4.2 del regolamento IFAB: "L'equipaggiamento obbligatorio di un giocatore comprende i parastinchi, questi devono essere di materiale idoneo e di dimensioni adeguate per fornire una protezione adeguata ed essere coperti dai calzini. I giocatori sono responsabili della taglia e dell'idoneità dei propri parastinchi". Ci si può interrogare sull’idoneità di questi parastinchi minuscoli ma se il legislatore non interviene, allora i calciatori sono rispettosi delle norme anche indossando parastinchi grossi quanto una carta di credito.
Quando i parastinchi diventano parte dell'estetica dei calciatori
Parliamo di estetica. Se la prima ondata di ridimensionamento dei parastinchi ha portato a dei prodotti sì più piccoli ma comunque più eleganti nelle forme, il prodotto attuale pecca di carattere. In molti casi parliamo di un oggetto della grandezza di una saponetta. In questo momento storico i parastinchi non sono cool, assomigliano ad un accessorio che i calciatori indossano controvoglia e di cui farebbero volentieri a meno. Inoltre, l’estetica dei parastinchi in questo momento si limiti ai calciatori che fanno stampare su di essi le foto della famiglia o momenti importanti della loro carriera. Non è raro imbattersi nell’immagine di un calciatore che bacia i propri parastinchi prima di indossarli. L’unico aspetto che li rende interessanti è il modo in cui vengono indossati dai calciatori ma si tratta in realtà di una conseguenza del modo in cui i calciatori portano i calzettoni. Francesco Totti per primo ha rilanciato l’immagine del calciatori con i calzettoni abbassati. Oggi l’uomo immagine di questa corrente è senza dubbio Jack Grealish ma dietro di lui c’è una folta schiera di calciatori, tra cui Pedri, Khvicha Kvaratskhelia e Trent Alexander-Arnold, che per necessità o stile ha deciso di riportare in campo l’immaginario del calciatore dai calzettoni abbassati risalente agli anni Sessanta e divenuto famoso grazie a George Best e Gigi Meroni.
Il rilancio con Total90?
Ecco perché in questo senso si guarda con interesse a come lavorerà Nike in questo settore una volta che verrà rilanciato l'immaginario Total90. La linea originale della collezione prevedeva anche dei parastinchi. I prodotti dell’epoca ricalcavano in parte le produzioni di quel periodo come forme, con parastinchi di grandi dimensioni e quindi probabilmente scomodi per i calciatori. A renderli unici erano i colori e i design abbinati a l'iconico logo Total90, degli accessori che all’occhio sembravano prodotti di laboratorio ultratecnologici. Un pezzo da avere a tutti costi, da indossare a prescindere da funzionalità e comodità per il solo motivo che era alla moda. Occhio quindi alle prossime mosse in casa Swoosh: combinando l’hype generato dal ritorno di Total90 e la popolarità di campioni come Vinicius o Erling Haaland, i parastinchi potrebbero tornare ad essere cool. O forse è più probabile aspettarsi un placement di questi prodotti su calciatori che giocano in ruoli più propensi al contrasto, come i mediani e i difensori?