
Le 7 squadre NBA più divertenti su Instagram Quanto i risultati del campo incidono sulla strategia social?
La NBA è una delle massime espressioni della pallacanestro mondiale e lo ad ogni livello. Da ciò che si vede in campo a ciò che circonda lo spettacolo di una partita, passando per uno dei concetti che viene spesso e volentieri accostato al basket a stelle e strisce: entertainment. L'NBA entertainment - che legalmente è a tutti gli effetti uno dei bracci operativi della Lega - è un termine che a tratti risulta essere evasivo, perché non si ha prontezza di tutti gli ambiti che racchiude. Uno di questi ambiti è ovviamente la comunicazione in senso lato.
Nel 2014, quando la NBA diventò la prima lega professionistica a racchiudere i 30 siti delle altrettante franchigie sotto l'unico tetto di NBA.com, il 60% delle visite sui nuovi responsive websites arrivava già da mobile, a testimonianza del fatto che smartphone e tablet erano già pronti a rimpiazzare la fruizione dei contenuti. Cambia la fruizione, cambiano le piattaforme e di conseguenza i contenuti.
Ben Golliver, una delle penne più rispettate di Sport Illustrated, ha analizzato il matrimonio perfetto tra la NBA e Instagram. In un pezzo che è diventato una sorta di manuale per comprendere le dinamiche comunicative dietro l'entertainment NBA troviamo un evento chiave per questo cambio: i Giochi Olimpici di Londra 2012. Secondo questa scrupolosa analisi, le Olimpiadi hanno segnato il momento in cui Twitter - uno degli strumenti più utilizzati nella quotidianità degli sport americani - ha dimostrato la sua saturazione. Una dozzina di mesi dopo sarebbe iniziata l'ascesa della NBA su quella che ad oggi è una delle piattaforme social più utilizzate. "L'approccio di NBA Entertainment da oltre 30 anni è stato access-driven, ovvero sia portare i nostri fan dietro le quinte", ha dichiarato Bob Carney, vicepresidente NBA per i contenuti sociali e digitali. “Con i social media, la missione non cambiata. Cambia la velocità e il meccanismo di consegna dei contenuti".
Il dipartimento di Carney detta ogni anno delle linee guida generali e dei comportamenti che le franchigie devono seguire dal punto di vista contenutistico. Una volta consegnato questo "codice deontologico" da seguire, le strutture interne delle società sono libere di muoversi. Le strategie vengono definite internamente e spesso seguono il flusso della lunghissima regular season. Insomma, il tipo di squadra, il blasone, la storia che c'è dietro, i risultati del campo sono tutti elementi che caratterizzano al linea che si sceglie di avere su Instagram. I Lakers e i Celtics, le due squadre più decorate, optano da sempre sull'eleganza stilistica, mentre nuovi progetti percorrono diverse strade. C'è chi, ad esempio, ha scelto una delle vie principali per creare engagement: i meme. Gli scopi di "distrarre" lo user dai disastrosi risultati stagionali e allo stesso tempo di esasperare un momento particolare funziona. Quali sono i migliori account Instagram tra le 30 franchigie NBA?
7. PHOENIX SUNS
Al settimo posto ci sono i Phoenix Suns del fenomeno Devin Booker. Account che tutto sommato pende per strategia "pulita" e standard, senza far ricorso eccessivamente all'utilizzo di contenuti divertenti. Avere il 21esimo record della Lega costringe il Team Social dei Suns a vivere in questo dannato limbo tra il voler essere "serio" e l'essere più "funny" su un account che conta 1.4 milioni di follower. Il contenuto pubblicato dopo la vittoria contro i Portland Trailblazers la dice lunga sulle menti geniali di Allison Harrisis, Cody Cunningham e Tana Hughes, i tre responsabili social media di Phoenix.
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L’esasperazione in certe occasioni dei Sacramento Kings è disarmante, come disarmante è la capacità di tradurre sempre una situazione estrema - di gioia per una vittoria o di sconforto per una sconfitta - in un content unico nel suo genere. Il “protest that” pubblicato dopo il buzzer beater di Bjelica contro i Rockets è qualcosa che va oltre il semplice funny content, è qualcosa che dimostra tutta la sana follia di Jason Wise, SMM dei Kings.