
I loghi fake eFootball (Konami) per la Serie A sono meglio dei reali? L'estetica fake e la guerra per le licenze di PES può diventare una risorsa per l'ingresso nel metaverso
Goal Storm, Iss Pro, Winning Eleven, PES ed eFootball. Il videogioco dedicato al calcio di Konami negli anni ha assunto diversi nomi, creando una sfida a distanza con FIFA dividendo fan e - soprattutto - le licenze ufficiali di leghe e club. Nell'immaginario comune FIFA è sempre stato il gioco più mainstream, con una diffusione più ampia, licenze ufficiali e un gameplay più accessibile. PES - che dall'anno scorso è stato ribattezzato eFootball nella sua versione free-to-play in stile Fortnite - si è invece posizionato come alternativa hipster sul mercato, riuscendo tra il 2006 e il 2012 a mangiare una fetta di mercato di FIFA. Parte del fascino di Pes era la sua estetica un po' cheap, al limite del fake, la cui apoteosi erano i nomi e loghi falsi delle squadre di cui non possedevano i diritti commerciali: in PES 2002 si poteva giocare Aragon (Manchester United) contro Europort (Liverpool) giocato al Red Cauldron (Anfield), i Lombardia (Milan) contro gli AS Abruzzi (Roma) nel prestigioso Longobardi Colosseum (San Siro) per citare solo alcuni esempi. Altra chicca impossibile da dimenticare sono i nomi delle varie leggende del calcio: NIRASAKI (Hidetoshi Nakata) Malgani (Maradona), Lon Barron (Roberto Baggio).