
La nuova Maserati Grecale vista in analogico Un giro veloce in occasione del lancio del primo SUV prodotto da Maserati
Spesso si dice che l’unicità viaggi sempre controcorrente e vedendo Klaus Busse (Head of Design Maserati) disegnare la livrea della Maserati Grecale, sul grembiule del pluristellato chef italiano Massimiliano Alajmo, è lecito chiedersi se davvero sia così. Il nostro viaggio inizia in una location insolita, sotto l'imponente lampadario a goccia dell'Autogrill di Villoresa, costruito nel 1958 per iniziativa della società Pavesi su progetto dell'architetto Angelo Bianchetti e diventato il punto ristoro italiano per eccellenza. La rivista americana "Life" lo definì "espressione di un lusso italiano" per i suoi interni, la sua forma circolare e aerodinamica ma dopo il leggero e delicato pranzo mi reco all'esterno, sotto la grande impalcatura bianca a forma di piramide sormontata da una cupola dalle punte rotonde.
In città la Trofeo ovviamente non passa inosservata, dagli sguardi dei passanti fermi al semaforo fino agli automobilisti incolonnati, oltre l’heritage che porta dietro il tridente italiano, la Maserati Grecale si fa notare anche per la sua purezza nella forma ma senza alcuna ostentazione. Una macchina dove ogni funzione, anche la più piccola, esprime un’emozione, come i particolari suoni curati da Dardust.
Il mio itinerario mi porta fuori Milano fino al Castello Borromeo, una cascina unica edificata nel VX secolo, per scattare qualche foto. Dopodiché inizia la seconda parte del viaggio di ritorno a bordo del nuovo modello Maserati, una macchina diversa dalle altre prodotte nella storia della casa italiana e pensata per essere utilizzata quotidianamente, qualcosa che si nota anche dopo esser usciti dall'autostrada mentre giro per le trafficate vie di Milano. Un nuovo paradigma di lusso fatto di tradizione, innovazione e concretezza che ha completamente rivoluzionato l'immaginario del tridente, sempre concentrato sulla velocità e che invece con Grecale è stata capace di rompere ogni schema. Un’esperienza unica, questo è ciò che mi ripeto mentre abbasso i vetri laminati che garantiscono l'assorbimento acustico ottimale, alzo il volume e ritorno controvoglia nella destinazione già preimpostata.